Sistemata dopo 14 anni di degrado l’area abbandonata dietro la stazione
Dopo 14 anni di abbandono, è stata risanata l’area degradata, di proprietà privata, dietro alla stazione di Montegrotto Terme, dal lato Mezzavia.
Nel lontano 2005 il Comune aveva dato una concessione edilizia per realizzare un fabbricato. Nel 2006 la ditta aveva abbandonato improvvisamente il cantiere e il Comune aveva perso anche le opere in perequazione che la ditta avrebbe dovuto realizzare. Da quel momento in poi ci sono stati diversi solleciti di ripristino dell’area senza però alcuna risposta da parte della società, e lo stato di degrado è andato crescendo negli anni.
“Dopo 14 anni di chiacchiere da parte delle precedenti amministrazioni – afferma il consigliere di Mezzavia Omar Turlon che da tempo segue la vicenda – abbiamo avviato tutti gli strumenti amministrativi necessari affinché quest’area venisse sistemata”. Dopo le procedure di diffida ai proprietari, mai ottemperate, l’amministrazione comunale ha incaricato una ditta di eseguire i lavori di pulizia e sistemazione. Il costo sostenuto verrà ora addebitato ai proprietari dell’area.
“La recinzione vetusta e pericolosa, che nascondeva malamente un’area di 400 metri quadrati completamente abbandonata a sé stessa, piena di rifiuti abbandonati, era un pessimo biglietto da visita per i nostri turisti delle strutture alberghiere presenti a Mezzavia e per i cittadini di Montegrotto Terme”, afferma il sindaco di Montegrotto Riccardo Mortandello .
Il risanamento della zona ha comportato anche la rimozione delle rastrelliere dal piazzale, rastrelliere che sono state riposizionate sotto la tettoia della stazione. L’obiettivo è anche una maggior pulizia: “Anche se – ammette Omar Turlon – è una difficile lotta quella contro gli incivili che ogni giorno abbandonano rifiuti in quest’area”.
Dopo la sostituzione dell’impianto di illuminazione, in estate sono previsti ulteriori lavori di asfaltatura di via Einaudi e di tutto il piazzale antistante la via di ingresso al sottopasso.
La situazione prima dell’intervento
La situazione dopo l’ordinanza