II Comune di Montegrotto ordina ai proprietari di ripulire il sito e ripristinare la recinzione
Il dismesso hotel Bertha, in largo Traiano a Montegrotto Terme, meta di balordi che ci vanno a dormire, di ragazzini che vanno a farsi selfie sul tetto e di colombi che vi si sono installati in colonia è diventato un pericolo per la salute pubblica. Per questo il sindaco Riccardo Mortandello, dopo un sopralluogo della Polizia urbana, ha deciso di emettere una ordinanza urgente con la quale intima alla società di Busto Arsizio che ne è proprietaria di provvedere ad aggiustare la recinzione per impedire che estranei possano entrare e farsi male, di pulire il parco e svuotare le piscine, di rimuovere i rifiuti presenti all’interno della struttura, adottare le misure necessarie per eliminare la colonia di colombi e rimuovere e ripulire il guano depositato.
Nelle scorse settimane gli agenti della Polizia locale, accompagnati dai Carabinieri, si sono recati in sopralluogo di primo mattino e, pur non avendo incontrato persone all’interno della struttura, hanno trovato numerosi giacigli ricavati con materassi, lenzuola e coperte abbandonati all’interno della struttura. Da segnalazioni di cittadini è inoltre emerso che l’albergo è spesso meta di adolescenti che vanno sul tetto a scattarsi selfie con i telefonini.
“Abbiamo notato – spiegano il sindaco Riccardo Mortandello con il comandante Maurizio Cavatton – che la recinzione tipo cantiere è aperta in alcuni punti ed in altri è crollata a terra, per questo è particolarmente facile accedere al parco e alla struttura. Il parco ha erba e sterpaglie infestanti cresciute a dismisura per la prolungata incuria, le piscine esterne sono piene di acqua marcescente e sono diventate un habitat perfetto per la proliferazione delle zanzare; l’area del parco poi è disseminata ovunque di rifiuti di vario tipo”.
Una porta laterale dell’hotel è stata forzata e consente un facile accesso all’interno, che è disseminato ovunque di rifiuti di ogni genere: mobili rotti, frantumi di vetri, coperte, materassi e suppellettili ed attrezzature alberghiere obsolete e danneggiate, sanitari e materiale di scarto edile… molte finestre e vetrate sono in frantumi con frammenti di vetro, anche di grandi dimensioni, che rischiano di cadere al suolo. Libero è anche l’accesso al terrazzo della struttura, ad una altezza di circa 30 metri, ove sono cresciuti, sul letto di guano, erbe di vario tipo ed anche piante di fico e di gelso. “Qui ci è stata più volte segnalata la presenza di ragazzini che vi salgono per farsi selfie”, spiega Cavatton.
Nell’albergo finestre aperte o con i vetri in frantumi hanno consentito l’insediamento di una grossa colonia di colombi che stanno depositando ovunque uno strato di guano. E questo è forse il problema maggiore perché i piccioni sono portatori di circa 60 malattie, alcune delle quali mortali, contagiose per l’uomo e per gli animali domestici, i cui agenti patogeni presenti negli escrementi sono pericolosi non solo per contatto ma anche attraverso la polvere infetta trasportata da vento che può contaminare alimenti, utensili da cucina, biancheria e innescare processi infettivi per malattie anche serie come salmonellosi, encefalite, tubercolosi. La situazione dell’hotel è stata quindi considerata pericolosa per l’igiene dell’abitato e per la salute e la sicurezza dei cittadini.
Con un’ordinanza il sindaco ha pertanto ordinato alla società “TERME BERHTA S.r.l.”, di provvedere entro 15 giorni al ripristino della recinzione esterna e alla messa in sicurezza delle porte e delle finestre dello stabile; entro 30 giorni alla pulizia del parco con sfalcio dell’erba e la rimozione delle sterpaglie, e allo svuotamento delle piscine e l’ adozione di idonea profilassi per la prevenzione della proliferazione e diffusione delle zanzare; entro 60 giorni alla rimozione di tutti i rifiuti presenti all’interno ed all’esterno della struttura, all’adozione delle necessarie misure per l’eliminazione della colonia di colombi e alla rimozione del guano seguita da una accurata pulizia delle zone di deposito.
Se la società non provvederà a eseguire quanto ordinato, il Comune procederà all’esecuzione d’ufficio, addebitandone le spese alla società proprietaria dell’hotel.