Tre mattine a settimana, e per gli assidui un premio in buoni acquisto
Ripensare lo spazio pubblico con le teste (heads) e le mani (hands) dei giovani locali: l’amministrazione comunale di Montegrotto Terme lancia il progetto “Heads hands” per i ragazzi tra i 15 e i 21 anni residenti nel Comune sampietrino. Dal 20 luglio al 7 agosto per tre mattine a settimana (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30) in collaborazione con la cooperativa La Bottega dei ragazzi, avranno la possibilità di assumere un ruolo attivo nel progettare interventi di pulizia, riqualificazione, recupero di spazi e beni pubblici sul territorio. Alla fase di pensiero seguirà la fase pratica ed operativa, con i giovani coinvolti mettere in moto le mani (hands) per realizzare quanto progettato.
“Il nostro obiettivo – spiega l’assessora al Sociale Elisabetta Roetta – è promuovere il coinvolgimento dei giovani in azioni a favore del territorio, per incrementare il loro senso di appartenenza. Vogliamo che si sentano protagonisti capaci di influenzare il pensiero intorno allo spazio pubblico”.
A fronte del proprio impegno (con una presenza minima dell’80% del monte ore totale) i ragazzi riceveranno alcuni buoni acquisto da 80 euro. “L’ idea – prosegue Roetta – è anche quella di stimolare i ragazzi nello spendere questi soldi nei negozi del proprio comune facendoli riflettere che il prendersi cura del proprio territorio è anche aiutare l’ economia locale”.
I giovani lavoreranno per gruppi con un educatore e saranno coinvolti nella progettazione e programmazione degli interventi a cui seguirà una parte formativa sulla sicurezza.
Il progetto si svilupperà nell’arco di tre settimane per tre mattine, in tutto saranno 27 ore, almeno 21 sono obbligatorie per ricevere il voucher.
”I giovani – spiega il sindaco Riccardo Mortandello – spesso vengono indicati come responsabili di piccoli atti di vandalismo, di scarsa civiltà e di abbandono di rifiuti. Vogliamo dare loro la possibilità di dimostrare la loro capacità di pensare e di attuare azioni che vadano nella direzione opposta e che riescano così a maturare la consapevolezza del ruolo attivo da protagonisti che possono e che devono pretendere di avere all’interno della loro comunità”.