Considerazioni in merito al progetto del teleriscaldamento grazie alle acque reflue
Come già ribadito in diverse occasioni è intenzione dell’Amministrazione di Montegrotto Terme dar corso a progettualità ad ampio respiro che prevedano di coniugare la gestione energetica degli edifici pubblici e privati con la necessità di efficientare la climatizzazione ambiente per dare un forte contributo all’attuazione del “PAES” (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile) e apportare una drastica riduzione di emissioni di NOx e CO2 nel territorio comunale.
Questi sono gli obiettivi che responsabilmente dobbiamo porci oggi per guardare ad un futuro sostenibile per i nostri figli, a cui lasciare in eredità un ambiente che sia sorgente vitale per la nostra economia turistica e non un problema. Questi sono i temi di cui abbiamo parlato nell’ultimo incontro con i nostri albergatori ai quali abbiamo proposto di utilizzare gli scarti del loro processo produttivo, ovvero le acque reflue, per realizzare un impianto di teleriscaldamento per tutta la città che abbatterebbe in modo considerevole le emissioni del nostro comune, ponendolo tra i più virtuosi nella lotta contro l’inquinamento.
Proprio perché ci poniamo in questa prospettiva di eccellenza ci spiace leggere la nota del presidente di Federalberghi che dichiara “proposta difficilmente ricevibile quella del teleriscaldamento per i costi dei lavori necessari a conferire le acque reflue” perché è figlia di una logica miope, che antepone un potenziale problema economico alla prospettiva di costruire insieme il “futuro” della nostra città.
È giusto che gli imprenditori alberghieri, che tanto hanno dato alla nostra città, si preoccupino dei loro bilanci, oggettivamente non floridi come un tempo, ma è anche fortemente auspicabile che capiscano che è ora di cambiare approccio imprenditoriale adottando un modello che veda nella collaborazione con il pubblico la possibilità di realizzare progettualità ambiziose in grado di recuperare finanziamenti anche a livello europeo. Questa ci sembra la prospettiva corretta con cui affrontare il tema dei costi di progetto, non ricondurre la relazione con l’amministrazione ad una mera rivendicazione sindacale per l’alleggerimento del carico fiscale. Va precisato infatti che venerdì 22 giugno ci è stato posto come elemento pregiudiziale la “sanatoria” sul pregresso non corrisposto negli ultimi anni della tassa sulle acque reflue: quanto però ribadito da questa amministrazione è che “le tasse vanno pagate e le devono pagare tutti”.
È forte anche l’impegno affinché le tasse siano il più possibile adeguate e nel merito delle acque reflue l’amministrazione ha già provveduto ad un ridimensionamento nel 2017 e con l’accordo proposto venerdì 22 giugno si propone di ridurle di un ulteriore 50% dal 2019 e di azzerarle nel momento in cui le acque reflue saranno conferite al nuovo impianto di teleriscaldamento. Il pregresso deve essere gestito nell’alveo della giurisprudenza in vigore che al momento non sembra dare margini di manovra all’ente pubblico: come ampiamente ribadito nell’incontro della settimana scorsa siamo sempre disponibili alla valorizzazione di interessi comuni nella speranza che i nostri imprenditori alberghieri non vogliano adottare solo logiche di rivendicazione dei propri interessi.
Il nostro modello – con le dovute proporzioni – è quello virtuoso che abbiamo toccato con mano a Bagno di Romagna: resta quindi fermo proposito di questa amministrazione coinvolgere nelle progettualità strategiche, nella maniera più inclusiva possibile, il settore economico trainante della nostra economia: gli imprenditori alberghieri, per questo motivo riconvocheremo le parti, anche in maniera bilaterale, per continuare il lavoro iniziato venerdì 22 giugno.