77° anniversario della liberazione dal nazifascismo
Buongiorno a tutti e benvenuti in piazza Libertà a Turri di Montegrotto Terme. Grazie al rappresentante dell’ANPI, un saluto ai consiglieri e assessori, ai consiglieri del consiglio comunale di ragazzi, alla Polizia Locale, all’Arma dei Carabinieri, al Presidente della Croce Rossa, alle associazioni combattentistiche dei lagunari, carabinieri in congedo, bersaglieri, cravatte rosse, a Don Roberto (è stato bellissimo stamattina riprendere la tradizionale processione della Madonna Nera, al Sindaco che mi ha preceduto Elvio Cognolato e a tutti i cittadini.
È stato il nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella a ricordarci, qualche giorno, fa di quale sia il senso più profondo della festa della liberazione che oggi celebriamo nel 77esimo anniversario.
Che cos’è il 25 aprile?
Il 25 aprile è il rifiuto di ogni sopraffazione totalitaria, il 25 aprile è il rifiuto di ogni razzismo, il 25 aprile è il rispetto della dignità umana, il 25 aprile è lo sposalizio della nostra patria con la democrazia.
Non può affievolirsi il senso profondo caratterizza questa festa della liberazione per il solo motivo che le generazioni che l’hanno conquistata, la liberazione, stanno cedendo il passo, ma serve oggi più che mai una difesa a spada tratta dei valori della resistenza, della libertà del nazifascismo, che vanno trasmessi alle giovani generazioni spiegandone il ruolo cruciale per lo sviluppo dell’Italia e per la nostra libertà. Ed è proprio questo il motivo per cui voi, consiglieri del consiglio comunale dei ragazzi, oggi, avete una grandissima responsabilità. Perpetuare la memoria.
Il 25 aprile non è una data che divide come qualcuno sostiene, il 25 aprile è una data che unisce perché senza il sacrificio di tanti italiani la nostra patria, l’Italia, non si sarebbe rigenerata e non sarebbe stata risanata dopo l’epoca nera e criminale del fascismo.
Chiunque oggi, sia esso legato a valori di destra o di sinistra, non deve vergognarsi a definirsi con fermezza e con certezza antifascista perché il fascismo per il nostro paese è stato una piaga dolorosissima, il fascismo è stato una vergogna, il fascismo è stata una tragedia immane, la tragedia per definizione. Il ruolo avuto nella battaglia per la liberazione è stata un’azione corale di tanti italiani di diverse fedi politiche, dai cattolici ai repubblicani, dai socialisti ai liberali, dai comunisti ai monarchici, dagli azionisti ai I Gruppi di Combattimento che furono unità militari dell’Esercito Cobelligerante Italiano attive, al fianco degli Alleati nella guerra di liberazione e che nacquero dalla riorganizzazione del Regio Esercito seguita all’armistizio di Cassibile.
Voglio ricordare in particolare modo questi gruppi di combattimento perché spesso sono stati relegati ai libri di storia, mentre essi hanno svolto un’azione determinante per la libertà, in termini numerici stavano 5 a uno rispetto alle altre formazioni partigiane. Tra i nostri concittadini impegnati nei gruppi di combattimento voglio ricordare il sampietrino Giacomo Zanettin, Piero Selmin detto “Bocio” che si è trasferito a Montegrotto da Abano nel 1953 e Saverio Bordin. Ringrazio Franco Selmin per avermi fatto conoscere la storia dei gruppi di combattimento, una storia che è stata fondamentale nella guerra di liberazione dal nazifascismo. La liberazione è stata una conquista corale.
In questo 77º anniversario impensabile non dedicare un pensiero alla resistenza degli ucraini che hanno subito un’aggressione immorale da un dittatore come Putin. La Russia putiniana, nell’esaltazione del nazionalismo e nel ricorso a un’assurda violenza, ripercorre tutte quelle azioni che furono prerogativa del fascismo e del nazismo. Assurda anche la posizione del patriarca Kirill che giustifica una aggressione ad uno stato sovrano interpretandola e giustificandola come una battaglia contro gli omosessuali con una logica di un’oscurantismo che va combattuto e perseguito.
Bene fa l’Italia e bene fa l’Europa ad aiutare anche con le armi l’esercito e la resistenza ucraina che resiste al sopruso russo. Senza le armi noi non avremmo mai vinto la battaglia contro il nazifascismo. Il grande sogno è, e resta, il disarmo che però oggi è utopia pura.
Onestà intellettuale e politica vuole che come si riconosce il sopruso della Russia nei confronti dell’Ucraina si debba rigettare qualsiasi altro sopruso che nel mondo avviene spesso nel silenzio dei mass-media, in un anonimato che poi ci presenta il conto con tantissimi disperati che bussano le nostre porte per cercare una vita migliore e per sfuggire a massacri a discriminazioni e alla morte. Qui, dobbiamo essere sempre pronti ad accogliere e aiutare qualsiasi essere umano che necessità di aiuto, senza badare al colore degli occhi o della pelle, come troppo spesso in alcune realtà accade.
Per noi sampietrini il 25 aprile è un giorno particolare. Stamattina abbiamo ringraziato la madonna nera ci liberò dalla peste e oggi pomeriggio il nostro grazie va a tutti gli antifascisti che ci hanno liberato da quella peste chiamata fascismo! Buon 25 aprile e w sempre l’antifascismo!
Riccardo Mortandello
Sindaco di Montegrotto Terme