“Terme e Colli” sono il nostro prodotto turistico vincente.
La sinergia con Padova è importante, ma un abbraccio troppo stretto non gioverebbe.
Un futuro turistico in stretta sinergia con Padova oppure una strategia volta a promuovere soprattutto la specificità di wellness, cure termali, e patrimonio paesaggistico, naturalistico ed eno-gastronomico dei Colli euganei? Per il sindaco di Montegrotto, Riccardo Mortandello, la strategia vincente è sicuramente la seconda.
Intervenendo nel dibattito aperto nei giorni scorsi, RiccardoMortandello condivide la necessità di far partire al più presto un Osservatorio turistico per le terme e i Colli Euganei ma sottolinea come un abbraccio troppo stretto con la strategia turistica di Padova, sebbene molto allettante, non sarebbe funzionale allo sviluppo della destinazione “Terme e Colli”.
“Padova e le Terme euganee – spiega Mortandello – hanno mercati diversi, e devono avere strategie diverse. I nostri turisti cercano una permanenza più lunga e sono interessati all’abbinamento di esperienza termale e visite nei Colli Euganei, allargando anche alle visite culturali e artistiche a Padova. Un turista che va a Padova per guardare la cappella degli Scrovegni, visitare una mostra o per turismo religioso, difficilmente sarà interessato a trascorrere una settimana di wellness e cure termali. Per questo è importante, molto importante collaborare con Padova, ma prima di tutto, per la nostra crescita è fondamentale dare un’identità sempre più forte e marcata al nostro prodotto turistico unico e molto speciale: l’accoppiata terme e colli euganei. Unire le nostre forze in un’unica strategia con Padova finirebbe per ridurre la permanenza media nei nostri alberghi”.
L’OSSERVATORIO TURISTICO DI TERME E COLLI EUGANEI.
Già nel 2016, quando le Terme e i Colli Euganei si sono dotati di un “Destination Managment Plan” è stata prevista la creazione di uno organo interno denominato “Osservatorio turistico” con con il compito di valutare e monitorare i flussi. “Purtroppo – osserva il sindaco di Montegrotto – questo organismo stenta a decollare per la scarsa sinergia di alcuni rappresentanti di importanti municipalità che pur fanno parte della nostra destinazione turistica. Nell’ambito delle giuste competenze, l’Osservatorio dovrebbe, a mio modo di vedere, comprendere l’intero bacino euganeo e non limitarsi a monitorare le terme e il solo capoluogo”.
ARRIVI E PRESENZE: NEL BACINO TERMALE EUGANEO I TURISTI SI FERMANO PIÙ A LUNGO CHE A PADOVA. STRATEGIE DIVERSE
Il documento “Destination Managment Plan” che ha definito la destinazione “Terme e colli euganei” nel 2016 ha attentamente valutato i flussi di arrivi e presenza nella provincia di Padova suddivisi per ambiti turistici. (Il documento si può scaricare cliccando qui >>>)
Da questi datiappare chiaro che mentre nel periodo campione tra la destinazione Padova Città e quella Bacino Termale Euganeo sono pressocchè uguali gli arrivi (39 contro 42%), se invece si analizzano le presenze (cioè il numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi), la forbice si amplia a favore del comprensorio termale (58% contro il 29% di Padova).
QUALE STRATEGIA PER FAR CRESCERE IL TURISMO NEL BACINO TERMALE EUGANEO?
“Partendo da questi dati – sostiene Mortandello – mi pare chiaro che puntare i nostri sforzi su di un abbraccio sempre più stretto con Padova che sicuramente può garantire flussi turistici culturali o indotti da grandi eventi (sportivi, concerti etc,) a bassa permanenza sia meno produttivo rispetto al promuovere adeguatamente il nostro prodotto core, ossia le cure termali, il benessere (prodotti a media alta permanenza) integrando l’azione con la valorizzazione del patrimonio naturalistico e paesaggistico, enogastronomico ed escursionistico che può essere così sintetizzato: prodotto Terme e Colli Euganei.”