Villa Draghi: Maestri della pietra a scuola
per il vial di accesso in coppacan
Parte la prima tranche del progetto di recupero e fruibilità del percorso di accesso, anche con una nuova illuminazione. Già stanziati 300 mila euro dal Comune di Montegrotto Terme.
Scuola di scalpellini a villa Draghi. In un progetto che coniuga l’apprendimento dell’antica arte di “maestro della pietra” e le necessità di restauro del complesso di villa Draghi, nei giorni di venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 luglio, gli allievi e i formatori del corso di lavorazione della pietra organizzato dall’Engim Veneto saranno a Montegrotto Terme, nel complesso di villa Draghi, per “apprendere facendo” la tecnica del viale in “coppacan”.
Il percorso di 600 metri che dall’ingresso conduce alla villa è oggi piuttosto accidentato e a tratti scomparso. Per questo il Comune di Montegrotto Terme ha stanziato nei giorni scorsi 300.000 euro per la prima tranche dei lavori di ripristino nel rispetto delle caratteristiche ambientali, paesaggistiche e culturali del luogo. In questa prima tranche faremo la nuova illuminazione e recupereremo in alcune zone il viale in “coppacan”, una tecnica lapidea che secondo le evidenze che abbiamo trovato, era quella originaria del sito.
Un recupero tanto importante, anche dal punto di vista culturale, che con la collaborazione dell’associazione Villa Draghi è stato coinvolto l’ente di formazione Engim Veneto per far sì che gli allievi del corso di maestro della pietra si esercitino proprio nel rifacimento di una parte del viale.
Nel territorio veneto, specificamente nei Colli Berici e nei Colli Euganei, l’attività di cava e della lavorazione della pietra risalgono ai primordi dell’esperienza umana contraddistinguendo il territorio già in epoca romana e così il lavoro di cavatori e scalpellini ha pervaso la vita sociale, economica, culturale e ha caratterizzato le abilità manuali e professionali degli abitanti.
Oggi la figura del “maestro della pietra” sta lentamente scomparendo a causa della crisi economica e delle mutate condizioni tecnologiche che hanno sensibilmente sostituito e ridotto le attività ed abilità manuali, riducendo di molto la figura dell’artigiano-scalpellino sia nel territorio padovano che vicentino.
Obiettivo del corso organizzato da Engim Veneto è salvaguardare e recuperare l’antico mestiere dello scalpellino per non perdere un importante patrimonio di conoscenze e tecniche che sono legate alla tradizione dell’attività di cava e di lavorazione della pietra nei Colli Euganei e Berici.
Sono previste perciò esperienze formative centrate sulle attività “in bottega” attraverso un apprendimento del “saper fare”, alla scoperta e conoscenza del mestiere dello scalpellino, delle tecniche di lavorazione, presso alcune botteghe ancora attive, per arrivare a un eventuale avvio di impresa.
L’esperienza del percorso di accesso a Villa Draghi rientra in questo ambito, prima attraverso la necessità di riconoscere il valore culturale di certi manufatti, poi condividendo con chi fruisce il bene, prima e unica efficace tutela dei nostro patrimonio culturale.