Bandiere a mezz’asta al municipio di Montegrotto Terme per la scomparsa, all’età di 82 anni di Genesio Bellotto, primo cittadino dal 1979 al 1983.
“Il sindaco e la giunta – dichiara Riccardo Mortandello – si uniscono al dolore della moglie Giampaola e delle delle figlie Marta e Barbara. Con Genesio perdo personalmente un consigliere stimato, perché, nella diversità di vedute, nel tempo avevamo costruito un rapporto di collaborazione e mi chiamava per darmi consigli sempre suggerendomi di dialogare con tutti ma poi di avere la capacità di fare sintesi prendendo decisioni per il bene della nostra città”.
“Bellotto – ricorda il sindaco Mortandello – aveva una visione non conservatrice del territorio e ha contribuito in maniera determinante al grande sviluppo economico della nostra città negli anni Ottanta. In particolare, ha avuto il coraggio di espropriare proprietà private per creare luoghi di aggregazione come piazza Mercato e momenti di edilizia convenzionata. È stato colui che ha creato i giardini di piazza Primo Maggio, ha fatto costruire molti chilometri di fognature ed è da lui che è partito il progetto del depuratore”.
“Molto attento anche alla viabilità e alla mobilità – prosegue il sindaco – all’amministrazione guidata da Genesio Bellotto dobbiamo la sistemazione di alcune direttrici che ora sono le principali della città di Montegrotto Terme come via dei Colli e la tangenziale Ovest”.
L’Amministrazione comunale parteciperà alle esequie anche con un gonfalone ufficiale.
Il discoro del Sindaco durante la celebrazione istituzionale di fronte al municipio di Montegrotto Terme
Il sottoscritto e l’intera città di Montegrotto Terme si uniscono oggi al dolore della moglie Giampaola delle figlie Marta e Barbara per la scomparsa del Sindaco Genesio Bellotto.
Con Genesio, oltre a perdere personalmente un consigliere stimato, la nostra Montegrotto Terme perde un Sindaco che con la sua azione amministrativa, assieme alla sua squadra, ha espresso una visione vera, progressista, lungimirante che ha contribuito in maniera determinante al grande sviluppo economico che ha avuto la nostra città negli anni Ottanta
E’ stato un sindaco che non ha solo avuto il coraggio di esprimere le proprie idee ma che le ha tradotte in azioni concrete spesso andando contro, senza timore, a equilibri consolidati avendo sempre a cuore lo sviluppo, la tutela dei più deboli.
E’ stato un primo cittadino che ascoltava tutti e che facendo sintesi decideva per il bene della collettività.
Il suo nome rimarrà indelebilmente legato al concetto di buona politica e di onestà.
Troppo spesso le cronache dei giornali risaltano gli scandali, oggi invece, salutandolo, dobbiamo ribadire che la politica può e deve essere onesta e sopratutto guidata da alti ideali. In questo Genesio Bellotto è stato un maestro.
Esemplare anche la sua scelta di scegliere come vicesindaco una donna in un’epoca in cui la parità di genere non era certo argomento all’ordine del giorno e le donne faticavano, e di molto, a trovare spazio nella politica. Anche in questa circostanza la sua è stata una visione lungimirante.
Sono in molti a ricordarlo con positività, dai vicini di casa che hanno espresso alcune bei ricordi sui social network, agli amici, ai colleghi di lavoro, al personale medico e infermieristico del policlinico di Abano, penso ad un bellissimo ricordo che mi ha inviato il dottor Livio Pezzato che lo definiva un montanaro visto che era arrivato a Montegrotto Terme dalla parte occidentale dei Colli Euganei.
Un montanaro impegnato, cervello fino, grande lavoratore, portato a concludere quello che aveva iniziato. Era più di un democristiano: era un cristiano vero, sempre attento ai problemi delle persone meno fortunate.
È sempre stato al fianco dei lavoratori nelle inevitabili vertenze che nascevano in un territorio in espansione tumultuosa.
Ha lavorato da protagonista in Policlinico ad Abano negli anni della sanità a misura d’uomo, quando i medici e i paramedici, i dirigenti e gli amministratori, tutti fino all’ultima persona, erano impegnati a cercare di alleviare le sofferenze delle persone, non solo quelle fisiche ma anche quelle umane.
Molto amico dell’Avis, vicino al volontariato e alle persone semplici, ha sempre avuto una visione chiara del futuro.
Chi si è rivolto a lui ha sempre ottenuto risposte chiare.
Genesio non ha mai dimenticato le sue origini popolari assumendo, quando necessario, posizioni precise anche se non sempre gradite alle categorie più forti.
Amava i colloqui amicali, le lunghe passeggiate e la raccolta di erbe e frutti spontanei, dai quali traeva antiche confetture.
Gli amici ricordano la sua lealtà, i suoi consigli, la sua vicinanza nei momenti difficili.
Se ne va un uomo di altri tempi, fedele alle promesse in un campo minato qual è la politica, onesto con gli amici e con gli avversari.
Grazie Sindaco Bellotto per tutto quello che ci hai dato e per l’esempio di cui faremo sempre tesoro.