In corso il restyling completo della biblioteca sampietrina
La biblioteca di Montegrotto Terme riaprirà in una forma completamente nuova dopo lo svuotamento e la radicale ristrutturazione avvenuta nel corso dell’estate, un progetto pensato per farla diventare multifunzionale con arredi amovibili in modo che gli spazi possano essere rimodulati per conferenze, incontri, laboratori, favorendo anche la fruizione anche da parte di bambini e adolescenti.
«Il radicale restyling – spiega la caposettore della Cultura, Stefania Martucci – è costato oltre 100 mila euro. È stato necessario svuotare completamente gli scaffali e riporre i libri in scatoloni, motivo per cui abbiamo dovuto interrompere il prestito, servizio che è sempre stato garantito in tutte le forme che le restrizioni per la situazione pandemica ci hanno consentito, tanto che abbiamo anche avviato progetti con le scuole con la sperimentazione delle classi _utenti e con tante piccole iniziative per ricordare agli utenti che la biblioteca c’era anche in periodi bui. La scelta di chiudere la biblioteca per la riqualificazione ha senz’altro comportato un sacrificio per i cittadini ma ha gettato le basi per un cambiamento importante del servizio».
«Ora la ristrutturazione – prosegue Martucci – è conclusa e parte degli arredamenti sono già al loro posto. C’è però un problema di approvvigionamento dell’azienda che ci fornisce i mobili dovuto a un problema generale di forniture: mancano le schiene delle scaffalature e fino a che non ci saranno non è possibile procedere con la ricollocazione dei libri. Purtroppo non riusciamo a dare una data certa per la riapertura perché stanno spostando la consegna di settimana in settimana. Speriamo possa essere molto presto».
Questa la spiegazione tecnica ai dubbi sollevati da Simone Angrisani dell’associazione Itaca. Il sindaco Riccardo Mortandello però replica anche sul piano politico: «Angrisani – dice – la smetta di fare strumentalizzazione politica come sta facendo da anni. Umiltà vorrebbe che prima di sentenziare si informasse correttamente. Rileviamo una costante predisposizione dello stesso a porre questioni politiche anziché dedicarsi ad attività culturali. Il suo problema è che tramite l’associazione Itaca voleva una gestione diretta degli spazi della biblioteca senza averne i presupposti».