IV Giornata Europea dei Parchi Letterari
Domenica 21 ottobre 2018 si tiene la IV° Giornata Europea dei Parchi Letterari Dalla Sicilia al Circolo Polare Artico: letture, incontri, percorsi naturalistici e letterari, case museo, mostre, luoghi e ricette dei luoghi di ispirazione letteraria.
Il Parco Letterario Francesco Petrarca e dei Colli Euganei in provincia di Padova celebra questa giornata con alcuni appuntamenti, promossi da Assoturismo Confesercenti del Veneto Centrale in collaborazione con altre realtà del territorio. Il calendario degli appuntamenti si può consultare cliccando qui >>>
Nell’ambito della giornata da non perdere l’appuntamento a Villa Draghi di Montegrotto Terme. Alle ore 16 si svolgerà l’inaugurazione della Targa Letteraria di Adriano Guerrini. Seguirà un brindisi col Moscato fior d’Arancio offerto dal Consorzio dei Vini dei Colli Euganei e successivamente si potrà partecipare all’incontro dal titolo “Verso il Centenario della nascita del Comune di Montegrotto Terme >>>
IL PARCO LETTERARIO FRANCESCO PETRARCA
Il Parco Letterario Francesco Petrarca e dei Colli Euganei viene costituito nel 2012 da Assoturismo Confesercenti Padova, grazie al contributo della Camera di Commercio di Padova.
Il Parco Letterario Francesco Petrarca è uno stimolo a scoprire tutto quello che è lo straordinario patrimonio di questa parte di Veneto, incontrando scrittori di tutti i tempi che arrivati qui hanno amato talmente tanto questi luoghi che hanno ispirato loro parole immortalate in pagine di eterna bellezza.
Il primo passo del Parco Letterario® è stato quello di identificare alcuni luoghi letterari attraverso la posa di targhe letterarie.
IL TESTO DELLA TARGA DI ADRIANO GUERRINI
Panorami infiniti, in pianura, non appena gli alberi lasciano uno slargo. Nella limpidezza del dopopioggia, in un tramonto ottobrino, si spazia con gli occhi fino ai colli, ora nitidi, vicinissimi; e anche oltre, fino ai Berici; e ancora a nord, fino ad altre montagne, più alte ed intagliate laggiù, certo le Prealpi. Sopra a tutto ciò, oro splendente e zone di cenere. Dall’altra parte, nuvole fantastiche fino all’orizzonte basso, senza limiti (il Delta!…). Più tardi, sui monti si fa tutto un incendio, e dall’altro lato un cupo e compatto cielo nordico, grigio-viola. Che quieta e sterminata gioia mi dà guardare questa campagna! Perché non sono tornato prima? I pioppi lontanissimi, i cieli, il verde intenso dell’erba medica ottobrina, e soprattutto l’odore. Tutta una mia età non più ricordata mi torna in quest’odore. Vasta, bella, ricca, pacifica, accogliente, immutabile, sostanziosa terra scura! Come una grande e molle donna; di quelle che mi son sempre piaciute, e non sapevo perché. I Colli. Non avrò forse molti termini di paragone nella memoria (per esempio, ho visto troppo in fretta le colline toscane); ma certo non ho mai conosciuto nulla di più dolce, ricco e civile, pur nella pittoresca selvatichezza. Potrei andare ad Arquà Petrarca, non è lontano. Ma che m’importa ora di quell’uomo ambizioso, sensuale, strenuo facitore di parolette (dunque troppo simile a questo piccolo e odioso me?). Preferisco le stradette di campagna aperta, l’odore umido, la vista infinita dei coltivi, la forma fantastica dei Colli tra le nebbie serali.
ADRIANO GUERRINI da “Ritorno alla terra euganea” 1960 Comune di Montegrotto Terme
ADRIANO GUERRINI
Alfonsine (RA)1923 – Genova1986
Allievo di Adelchi Baratono si è laureato a Genova in filosofia.
Dopo l’esperienza della prigionia in Germania insegna in numerosi Licei liguri. A Savona è docente di Storia e Filosofia dal 1953 al 1964.
Legato da profonda amicizia con Camillo Sbarbaro e Diego Valeri, è stato, per molti anni, punto di riferimento culturale a Savona. Fonda la rivista “Diogene” nella quale scrivono Gina Lagorio e Silvio Riolfo e lo stesso Sbarbaro. La rivista benchè a tiratura provinciale diventa il palcoscenico polemico contro un certo tipo di cultura “francofortese” e “neoavanguardistica”.
Successivamente, nel 1972, pubblica la rivista “Resine” tuttora in vita. Ha scritto su testate letterarie importanti quali “Il Mondo”, “Paragone”, La Nuova Rivista Europea” e “La Fiera Letteraria”. Autore di numerose raccolte di poesie. La Casa Editrice Mondadori, nel 1978, pubblica la sua raccolta più conosciuta ed apprezzata “L’età di ferro” nella collana Lo Specchio. Guerrini ha anche una intensa attività come critico letterario e saggista. Importante il suo saggio “La rivoluzione al Liceo” del 1971 dove analizza il fenomeno della contestazione sessantottina. A dieci anni dalla sua scomparsa, Luigi Fenga, pubblica una sua raccolta di poesie “Erotia”.
A nome mio e dell’amministrazione comunale voglio esprimere un ringraziamento a Claudia Baldin di Assoturismo Confesercenti, a Paolo Gobbi – referente letterario del Parco letterario Francesco Petrarca e al Consorzio dei Vini dei Colli Euganei.
IL TESTO DELLA TARGA DI ADRIANO GUERRINI
Panorami infiniti, in pianura, non appena gli alberi lasciano uno slargo. Nella limpidezza del dopopioggia, in un tramonto ottobrino, si spazia con gli occhi fino ai colli, ora nitidi, vicinissimi; e anche oltre, fino ai Berici; e ancora a nord, fino ad altre montagne, più alte ed intagliate laggiù, certo le Prealpi. Sopra a tutto ciò, oro splendente e zone di cenere. Dall’altra parte, nuvole fantastiche fino all’orizzonte basso, senza limiti (il Delta!…). Più tardi, sui monti si fa tutto un incendio, e dall’altro lato un cupo e compatto cielo nordico, grigio-viola. Che quieta e sterminata gioia mi dà guardare questa campagna! Perché non sono tornato prima? I pioppi lontanissimi, i cieli, il verde intenso dell’erba medica ottobrina, e soprattutto l’odore. Tutta una mia età non più ricordata mi torna in quest’odore. Vasta, bella, ricca, pacifica, accogliente, immutabile, sostanziosa terra scura! Come una grande e molle donna; di quelle che mi son sempre piaciute, e non sapevo perché. I Colli. Non avrò forse molti termini di paragone nella memoria (per esempio, ho visto troppo in fretta le colline toscane); ma certo non ho mai conosciuto nulla di più dolce, ricco e civile, pur nella pittoresca selvatichezza. Potrei andare ad Arquà Petrarca, non è lontano. Ma che m’importa ora di quell’uomo ambizioso, sensuale, strenuo facitore di parolette (dunque troppo simile a questo piccolo e odioso me?). Preferisco le stradette di campagna aperta, l’odore umido, la vista infinita dei coltivi, la forma fantastica dei Colli tra le nebbie serali.
ADRIANO GUERRINI da “Ritorno alla terra euganea” 1960 Comune di Montegrotto Terme