Il sindaco di Montegrotto Terme parteciperà domani all’incontro con gli assessori regionali al Turismo Federico Caner, al sociale Manuela Lazarin, e al Commercio Roberto Marcato dedicato agli aspetti relativi alla situazione di crisi economico industriale del settore termale. Mortandello nell’incontro porterà anche le istanze dei commercianti delle Terme, che in pratica si ritrovano da un anno in zona rossa “di fatto” essendo chiusi buona parte gli alberghi e mancando, anche negli alberghi aperti, la clientela straniera e più ricca, quella che normalmente sostiene il tessuto della zona.
“Ho avuto nel corso dei mesi una serie di incontri con gruppi di commercianti – afferma Mortandello – e credo che sia opportuno far presente alla Regione la situazione drammatica di un territorio che vive di turismo come quello termale. Una buona parte dei negozi del nostro territorio sono rivolti al turismo, prodotti tipici, souvenir, ma anche abbigliamento e scarpe di alta gamma per la clientela straniera degli alberghi. Questa tipologia di negozi, ha avuto un intero anno anno in zona rossa, nei fatti”.
I negozianti chiedono che la Regioni calcoli, o chieda al governo centrale di calcolare i ristori in base alla percentuale di calo di fatturato che in media nella zona termale è del 75 per cento rispetto a un anno particolarmente buono come il 2019 e del 65 per cento rispetto al 2017. Ovviamente per i negozi con un prodotto strettamente turistico il calo è stato del 100 per cento.
“Un’altra richiesta importante – afferma Mortandello – è un’intervento con credito d’imposta sugli affitti, perché ci sono locatari che non accettano di venire incontro sui canoni di locazione, forse un incentivo potrebbe salvare attività che per impossibilità di pagare l’affitto rischiano di chiudere per sempre”.
“Infine – prosegue Mortandello – come Comune abbiamo cercato di erogare ristori, denaro cash per pagare le bollette, ma quel che può fare il bilancio di un’amministrazione locale è poco. È necessario che la Regione spinga sugli istituti bancari, dia degli incentivi perché al momento questi non tutelano le attività commerciali perché considerano troppo rischioso erogare dei prestiti”. “Si deve fare in modo che le attività sane che prima della pandemia offrivano un servizio e un prodotto di qualità al turista non si ritrovino a dover chiudere i battenti perché poco considerate dal sistema di ristori che andrebbe in maniera sartoriale adattato anche a loro”.