Riccardo Mortandello: ridefinire prodotto e modello turistico, e basta particolarismi
Per l’economia turistica della zona termale il blocco totale per l’emergenza Coronavirus ha segnato il punto zero di una situazione di profonda crisi iniziata molto prima. Per questo, nel pensare la ripartenza, è fondamentale farlo con il piede giusto: non solo investire in promozione per attrarre i turisti italiani che saranno i primi a potersi muovere nelle prossime settimane o mesi, ma ripensare anche anche ai contenuti, condividendo assieme a tutti i portatori di interesse del nostro territorio una nuova formulazione del prodotto turistico: non solo terme, ma riabilitazione, salute preventiva con l’acqua salsobromoiodica e il fango termale, turismo esperienziale con la straordinaria offerta dei Colli euganei per bici, trekking, golf, percorsi ambientali, enogastronomia e anche il turismo religioso.
È il momento di dare compimento, di portare fino in fondo un percorso intrapreso fin dal 2016 con creazione del distretto turistico OGD Terme e Colli Euganei con nuove, efficaci e generose forme di collaborazione che coinvolgano le istituzioni, gli imprenditori del territorio (tutti gli imprenditori, non solo gli albergatori) e le parti sociali. Alla luce della nuova Legge regionale e del Piano strategico regionale che parla non solo di prodotto turistico e di promozione, ma anche di infrastrutture che agevolano il prodotto turistico, dobbiamo essere capaci di farci ascoltare dalla Regione. In questo processo è importante che il Consorzio Terme e Colli Marketing con il suo presidente rappresenti tutti i portatori di interesse economico e sociale del territorio.
Io spero che questa sia l’occasione per mettere da parte le diatribe tra le diverse associazioni di categoria (e non parlo solo degli albergatori). Queste discussioni, condotte sulla base logiche particolaristiche, non tengono conto delle dinamiche globali della destinazione, e hanno un solo effetto: frenare il possibile sviluppo del territorio. Spero che con questo crollo tutti si rendano conto che non possiamo più permettermi ragionamenti di questo tipo.
Deve esserci un intero territorio mobilitato, tutti i Comuni, dal più grande al più piccolo.
Dobbiamo imparare dagli errori del passato: quando la Regione destinava ai vari consorzi milioni di euro per la promozione, quale è stato il ritorno per il nostro territorio? Nulla, non c’è stato, perché c’era un atavica divisione territoriale dove gli albergatori non erano in contatto con gli altri portatori di interesse. Ora in questa situazione di estrema difficoltà ci sono segnali di unità, di superamento di questa divisione. Dobbiamo puntare a ragionare non come singoli Comuni, come singola associazione di categoria, ma come una unica destinazione turistica con tre milioni e mezzo di presenze, e tenendo conto dei trend che c’erano prima del Coronavirus, aver ben presente che ora si riparte da zero, tutti si riparte tutti da zero. Se siamo uniti possiamo chiedere alla Regione maggiori risorse da destinare al Consorzio e alla creazione di nuovi prodotti turistici, risorse che ovviamente vanno allocate su progettualità che il consorzio sta già elaborando e a cui dobbiamo contribuire tutti. Va fatta pressione sul governo: l’emendamento sulla detrazione fiscale per chi farà le vacanze in Italia, per esempio, è nato da un confronto con la categoria degli artigiani ed è stato poi portato a Roma dai parlamentari e avvallato anche dall’assessore regionale. Questo è un modo di portare avanti gli interessi del territorio.
I nostri imprenditori hanno dimostrato di essere capaci di accedere ai fondi europei, sono riusciti a usufruire per ottime ristrutturazioni degli alberghi, è il momento di mettere questo know how al servizio di tutti per un ambito molto più vasto. Abbiamo tanto da valorizzare nel territorio di Terme e Colli Euganei: penso ai monasteri, al giardino di Valsanzibio, ai Golf club, e tanto altro, ai musei proviciali, nazionali, al futuro museo del termalismo di Montegrotto, alle ville, ai castelli. Questo può diventare motivo di differenziazione turistica, sapendo che il core business, ciò che ci rende unici in Europa e nel mondo, sono le terme.
In questo territorio abbiamo professionalità importanti nei medici termalisti, nel personale che lavora negli alberghi (dai fanghi ai reparti marketing, accoglienza, cucina, sala, comprendendo tutto il resto): è importante che questo personale sia valorizzato sia con una formazione continua (in collaborazione con l’istituto alberghiero Pietro d’Abano e con l’Università) sia con una giusta retribuzione economica, per evitare che questo momento di crisi faccia andare altrove professionalità che sono la ricchezza del nostro territorio.
Questa occasione di rilancio non va sprecata limitandosi a slogan, la comunicazione da sola non ci farà uscire da una crisi che viene da lontano. Una volta individuate le strategie, bisogna seguirle, monitorale, aggiustare il tiro se sarà il caso, sempre facendo in modo che ogni euro investito abbia un ritorno sul territorio. E sia chiaro che ciascuno dovrà fare la propria parte: utilizzando gli strumenti che ci sono a disposizione agli investimenti dovranno contribuire tutti, sia pubblico, sia privato.
RICCARDO MORTANDELLO
Sindaco di Montegrotto Terme